CHI SONO

Cos'è "La poltrona di freud"?
La poltrona di Freud è un blog curato dalla dott.ssa Giaffaglione Veronica. Il carattere personale del blog si è presto fuso con elementi divulgativi ed informativi arricchendolo di post scientifici, ma anche di articoli satirici sulla società e su tutto ciò che orbita attorno al mondo della Psicologia.
La mission del blog è dunque quella di fornire informazioni attraverso un approccio meno formale su argomenti complessi come quelli spesso affrontati dalla Psicologia, rendendo gli argomenti trattati fruibili da chiunque e non sono dagli addetti ai lavori.

"Chi è e di cosa si occupa la dott.ssa Giaffaglione "
Psicologa, Psicoterapeuta e socia fondatrice dell'ONLUS "Centro Studi Althea".
Completa gli studi universitari presso l'Ateneo di Psicologia Clinica dell'Università di Padova per poi tornare in Sicilia, terra natia, e masterizzarsi in Disturbi Specifici dell'Apprendimento e Psicogeriatria presso l'Università di Catania. Si specializza in Psicoterapia Cognitivo Costruttivista Complessa presso l'Istituto di Scienze Superiori Aleteia di Enna. Nel 2016 fonda insieme ad altre colleghe l'Associazione Onlus "Centro Studi Althea" con sede operativa prima a Giarre (Ct) ed in seguito a Catania.
Attualmente impegnata in servizi di educativa infantile presso comunità per MSNA e consulenze psicologiche in studio privato.
Riceve sul territorio di Catania ed Enna esclusivamente previa appuntamento.
Il modello teorico di riferimento
L'orientamento Cognitivo Costruttivista "post razionalista" è un approccio recente che raccoglie l'eredità di molti approcci terapeutici, cognitivi e non oltre al contributo delle neuroscienze.
L'iniziatore del costruttivismo può essere considerato lo psicologo statunitense George A. Kelly con la pubblicazione del "The Psychology of Personal Constructs" (1955); altri esponenti di spicco furono G. H. Mead, J. Piaget, H. Maturana, E. von Glasersfeld, F. Varela, K. Lewin, H. von Foerster, N. Luhmann, P. Watzlawick, L. Vygotskij, G. Bateson e L. Wittgenstein.
Questo orientamento dà importanza al significato che il sintomo riveste nella vita della persona e al mantenimento dell'identità personale. Pertanto il percorso terapeutico è rivolto alla comprensione dei processi sottostanti alla sofferenza soggettiva.
L'approccio Costruttivista parte dall'assunto che l'essere umano è l'attore principale della propria vita. Non esiste una realtà oggettiva, universale e uguale per tutti, ma esistono diverse versioni della realtà e del mondo, tante quante sono le persone, poiché ognuna ha una parte attiva nel costruire la propria realtà, in base alle proprie credenze, ai propri valori e ai propri schemi mentali. Dunque schemi mentali e credenze di base influenzano notevolmente il modo di percepire e giudicare gli eventi. Per il Costruttivismo è il modo in cui la persona si pone di fronte alla realtà a rappresentare il limite e/o la causa delle sofferenza, e non la realtà in se e per se.
Gli schemi mentali si formano nel corso del tempo ed in base al tipo e alla qualità dei legami di attaccamento che si strutturano con le figure significative (genitori, o chi si è occupato di noi), fino a diventare una caratteristica stabile della nostra personalità, la lente di ingrandimento attraverso cui osserviamo il mondo.
L'obiettivo della terapia diventa quindi l'individuazione e la modificazione degli schemi mentali dell'individuo affinché possa, attraverso nuovi apprendimenti ed esperienze, modificare il proprio sistema di credenze e quindi trovare prospettive ed emozioni diverse.
La terapia può essere intesa come un processo di ricerca: il terapeuta è il supervisore, esperto del metodo; il paziente è il ricercatore esperto della materia.